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ANNE VON FREYBURG: IRONIA E CRITICA SOCIALE TRA ORNAMENTO E IDENTITÀ

|di Maria Rosaria Roseo |

Anne von Freyburg, artista olandese nata nel 1979, si è formata inizialmente come fashion designer presso l’ArtEZ di Arnhem, per poi completare un master in Fine Art alla Goldsmiths University di Londra, dove oggi vive e lavora. La sua pratica artistica si colloca intenzionalmente tra arti applicate e belle arti, con l’obiettivo di dissolverne le gerarchie. L’arte tessile, spesso relegata a espressione minore, diventa per lei uno strumento critico per indagare estetica, genere e cultura visuale. Attraverso una pratica che lei stessa definisce “pittura tessile”, reinterpreta opere del Rococò con stoffe, ricami e materiali decorativi, creando un linguaggio visivo in cui la bellezza barocca si fonde con ironia pop ed estetica kitsch.

I want Candy (after Fragonard, Girl with Dove), 2022, size: 110 x 140 cm. Technique: Fabric painting: acrylic, synthetic-fabrics, spray-paint, tapestry-fabric, hand-embroidery, polyester wadding, and hand-dyed tassel fringes on canvas. Photo cr. Barry Macdonald, copyright Anne von Freyburg
I want Candy-detail (after Fragonard, Girl with Dove), 2022, size: 110 x 140 cm. Technique: Fabric painting: acrylic, synthetic-fabrics, spray-paint, tapestry-fabric, hand-embroidery, polyester wadding, and hand-dyed tassel fringes on canvas. Photo cr. Barry Macdonald, copyright Anne von Freyburg

Dalla moda all’arte

L’interesse per il tessile nasce nell’infanzia. Cresciuta in un ambiente artistico, frequentava musei con la madre, attiva nel settore della moda. Partecipavano insieme a fiere tessili internazionali come la celebre Première Vision di Parigi, dove imparava a riconoscere i tessuti toccandoli. Questo approccio sensoriale ha influenzato profondamente la sua estetica. Già durante gli studi in fashion design, le sue creazioni assumevano un carattere scultoreo e installativo, più affine all’arte che alla moda prêt-à-porter. Dopo la laurea, partecipa a sfilate e concorsi, riflettendo su come la moda potesse diventare un linguaggio artistico. I suoi riferimenti erano designer come Viktor & Rolf e Rei Kawakubo, noti per sfidare i confini tra abito, corpo e concetto.

Da qui, passa alla fotografia artistica, realizzando sculture indossabili che documenta attraverso l’obiettivo. Tuttavia, avverte la mancanza di un contatto diretto con la materia, e inizia a esplorare il ricamo come tecnica artistica, sovrapponendolo alle immagini fotografiche. Questa sperimentazione apre la strada a una riflessione più ampia sul ruolo marginale del tessile nella storia dell’arte occidentale. La convinzione che i materiali decorativi siano automaticamente associati a un’estetica inferiore diventa il motore della sua pratica.

Untitled (after Fragonard), 2020, (Portrait of a Young Lady). Size: 110 x 155 cm. Technique: Fabric painting: acrylic, synthetic-fabrics, spray-paint, tapestry-fabric, hand-embroidery, polyester wadding, and hand-dyed tassel fringes on canvas. Photo cr. Peter Hope, copyright Anne von Freyburg

Pittura tessile e decostruzione del Rococò

Nel 2014 approfondisce le tecniche del ricamo haute couture presso l’École Lesage di Parigi, dove apprende le basi tecniche del ricamo di moda. Sebbene trovi lo stile d’insegnamento tradizionale, riconosce le potenzialità espressive del mezzo. È durante il master alla Goldsmiths, terminato nel 2016, che avviene la svolta: materiali e concetti si fondono, stabilendo un forte nesso tra ornamento e critica culturale. La sua ricerca evolve verso un linguaggio in cui l’ornamento diventa strumento di rottura estetica e ideologica.

Utilizzando tessuti per ricostruire opere pittoriche del passato, von Freyburg rende omaggio alla pittura, ma ne mette in discussione l’autorità storica. Il Rococò, spesso svalutato per il suo eccesso estetico, diventa il fulcro della sua indagine. La committenza artistica femminile dell’epoca, come quella di Madame de Pompadour per Boucher, dimostra come questo stile, associato al grazioso e al femminile, sia stato ingiustamente marginalizzato. L’estetica Rococò permea oggi anche la cultura pop, dai film Disney ai meme digitali.

Untitled (after Boucher), 2020, (Portrait of Marquise de Pompadour). Size: 150 x 170 Cm. Technique: Fabric painting: acrylic, synthetic-fabrics, sequin fabric, tapestry-fabric, hand-embroidery, polyester wadding, and hand-dyed tassel fringes on canvas. Photo cr. Peter Hope, copyright Anne von Freyburg

Ornamento e critica sociale

Von Freyburg traccia un parallelismo tra le dame di corte del XVIII secolo e la cultura contemporanea dei selfie, dove il corpo femminile continua a essere al centro dello sguardo sociale. L’eccesso decorativo dei suoi lavori è una risposta e, insieme, una critica. Usa materiali appariscenti e kitsch per rovesciare le regole del buon gusto, in un gioco ambiguo tra seduzione e denuncia. In questo modo, prende posizione anche contro la fast fashion e il consumismo, senza rinunciare al piacere estetico. L’ornamento diventa una strategia per attrarre e destabilizzare.

La sua è anche una riflessione sul concetto di bellezza femminile come costruzione sociale, spesso imposta, rappresentata e mercificata. Von Freyburg ne esaspera i codici in una teatralità che lei stessa paragona a una performance drag. Le superfici ricche e stratificate dei suoi lavori sono affascinanti e ironiche, accattivanti ma mai neutre.

Untitled (after Fragonard, Girl with two puppies), 2021. Size: 110 x 160 cm. Technique: Fabric painting: acrylic, synthetic-fabrics, spray-paint, tapestry-fabric, hand-embroidery, polyester wadding, and hand-dyed tassel fringes on canvas. Photo cr. Barry Macdonald, copyright Anne von Freyburg

Espansione installativa e nuove direzioni

Negli ultimi anni, la sua pratica si è evoluta verso forme installative murali. Von Freyburg ha iniziato a frammentare i suoi dipinti tessili in forme irregolari, componibili in modo modulare, espandendo le opere oltre i limiti del telaio. Se inizialmente lavorava su ritratti Rococò, oggi esplora composizioni più complesse e di maggiori dimensioni.

Un nuovo filone è nato dall’interesse per le nature morte olandesi del XVII secolo, in particolare per i bouquet floreali di Jan van Huysum. In tre opere recenti, riflette sul consumo, sul desiderio e sulle dinamiche di sfruttamento celate dietro la bellezza apparente. Le nature morte, considerate soggetti minori, erano spesso tra le poche opzioni accessibili alle donne pittrici, e diventano per l’artista una chiave per leggere i meccanismi di esclusione estetica e sociale.

Progress of Love: riscrivere l’immaginario romantico

Tra i lavori più recenti, una grande installazione murale è stata presentata nella personale Filthy Cute alla Saatchi Gallery. L’opera reinterpreta una scena della serie Progress of Love di Fragonard, una delle più celebri narrazioni pittoriche sull’amore occidentale. Von Freyburg sovverte i cliché del romanticismo eteronormativo, proponendo una visione in cui l’eroina non attende salvezza, ma è protagonista autonoma della propria storia.

Attraverso la scala monumentale, i colori saturi e la superficie barocca, rivendica visivamente lo spazio del femminile, del tessile e dell’individualità. L’opera è un atto di esistenza e libertà, che interroga i modelli dominanti della cultura visuale.

 Electric Feel (After Fragonard, The Pursuit), 2025 Electric Feel (After Fragonard, The Pursuit), 2025
textile painting: acrylic ink, synthetic fabrics, PVC fabric, tapestry-fabric, sequin fabrics, hand-embroidery, polyester wadding and hand-dyed tassel fringes on canvas. 250 x 350 cm Photo credit: Pasquale Viglione, courtesy the artist
Electric Feel – detail (After Fragonard, The Pursuit),2025
textile painting: acrylic ink, synthetic fabrics, PVC fabric, tapestry-fabric, sequin fabrics, hand-embroidery, polyester wadding and hand-dyed tassel fringes on canvas. 250 x 350 cm Photo credit: Pasquale Viglione, courtesy the artist

Attualmente, Anne von Freyburg sta preparando una nuova mostra personale presso K Contemporary a Denver, negli Stati Uniti. Sta completando la serie completa ispirata a Progress of Love, di cui due opere sono già state esposte alla Saatchi Gallery. Il ciclo originale, commissionato da Madame du Barry per il suo padiglione privato, è legato a una storia di esclusione: Du Barry, amante di Luigi XV, fu rimpiazzata e allontanata dalla corte.

Questa vicenda ha spinto l’artista a interrogarsi su quanto i cliché romantici siano radicati nella cultura visiva e continuino a influenzare le aspettative sociali. Le sue opere celebrano l’amore per sé stessi, rompendo i ruoli imposti e offrendo nuove possibilità narrative.

Installation view of ‘Filthy Cute’ at Saatchi Gallery, London. Photo credit: Pasquale Viglione, courtesy the artist

In Sunny Side Up, ad esempio, ha inserito elementi pop come My Little Pony e Hello Kitty, accostando colori pastello a dettagli come il cartello “I want you” e cuoricini con scritte romantiche. Un’estetica apparentemente infantile che nasconde una riflessione sull’identità in trasformazione e sull’ambiguità simbolica delle immagini.

Sunny Side Up (After Fragonard, The Lover Crowned), 2025 textile painting: acrylic ink, synthetic-fabrics, PVC fabric, tapestry-fabric, sequin fabrics, hand-embroidery, polyester wadding and hand-dyed tassel fringes on canvas
223 x 280 x 2 cm Photo credit: Pasquale Viglione, courtesy the artist
Sunny Side Up-detail (After Fragonard, The Lover Crowned), 2025 textile painting: acrylic ink, synthetic-fabrics, PVC fabric, tapestry-fabric, sequin fabrics, hand-embroidery, polyester wadding and hand-dyed tassel fringes on canvas
223 x 280 x 2 cm Photo credit: Pasquale Viglione, courtesy the artis

La pratica di Anne von Freyburg intreccia estetica e politica, ironia e profondità. Rileggendo la storia dell’arte attraverso il tessile, contribuisce a rinnovare il linguaggio visivo e ad aprire spazi di riflessione su genere, rappresentazione e potere. La mostra di Denver rappresenta una nuova tappa di un percorso coerente, che bilancia critica e seduzione visiva.