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COSA FARE CON UNA COLLEZIONE DI 632 GONNE DI LANA?

| di Susanna Cati |

SUDESTADA è uno studio multidisciplinare che si posiziona all’incrocio tra moda e arte, dedicato a identificare e valorizzare le voci di ogni forma di creatività — dagli artisti agli artigiani, dai designer ai brand, fino ai collettivi e oltre — spesso marginalizzate dalla narrazione predominante dell’industria.

Sudestada, dal 16 ottobre al 30 novembre a Brooklyn NY presenta “Gonne di Lana”, un progetto espositivo e una capsule collection dedicata a un patrimonio tessile straordinario: un archivio di 635 gonne di lana, raccolte nel corso di tre generazioni. Questa iniziativa rende omaggio alla tradizione artigianale e alla sostenibilità attraverso il recupero e il rinnovamento di capi unici.

Audrey Huset, la matriarca della famiglia, ha dedicato la sua vita alla raccolta di gonne di lana di seconda mano, selezionandole con cura e conservandole affinché le generazioni future potessero beneficiare di lana di alta qualità e dal grande valore estetico. La sua passione per questi tessuti è stata il motore di una collezione ricca di storia e artigianalità.

Verso la fine della sua vita, è stata la figlia di Audrey, insieme alla nuora, a organizzare le gonne, ordinandole per colore e contribuendo a mettere ordine in questo vasto archivio tessile. Oggi, è la nipote, l’artista Mae Colburn, a portare avanti questa eredità familiare. Mae lavora fianco a fianco con la famiglia per catalogare meticolosamente ogni gonna e ha trasferito la collezione dal Minnesota al suo studio a Brooklyn, New York.

Attraverso “Gonne di Lana”, non solo si celebra la bellezza e la qualità della lana, ma anche il valore della memoria, della cura e della sostenibilità nella moda. La mostra e la capsule collection rappresentano un dialogo tra passato e presente, tra tradizione e innovazione, offrendo un omaggio tangibile a un archivio prezioso che continua a vivere grazie all’impegno di tre generazioni.

Le 632 gonne di lana della collezione “Gonne di Lana” coprono un arco temporale che va dagli anni ’40 agli anni ’90, un periodo storico segnato da molteplici ondate del femminismo, dall’espansione del commercio globale e dall’ascesa del fast fashion. Questi decenni raccontano una trasformazione profonda non solo nel modo di vestire, ma anche nelle dinamiche sociali ed economiche che hanno influenzato il mondo della moda. Oggi, questa collezione partecipa attivamente a una nuova era di dibattito su questioni cruciali come la giustizia di genere, la regolamentazione del commercio e l’impatto ambientale — tematiche complesse che richiedono risposte umane, creative e immaginative. “Gonne di Lana” trasforma le gonne in vere e proprie tele e la collezione stessa in un forum vivente, dove sperimentare e prototipare un rinnovamento vitale della moda.

Dopo dieci mesi di intensa ricerca intorno alla domanda “Cosa facciamo con 632 gonne di lana?”, la mostra presenta una selezione curata tratta dall’archivio, ora finalmente accessibile al pubblico anche attraverso l’acquisto diretto. Accanto a questi pezzi storici, trovano spazio gonne di lana reinterpretate da ventuno artistə e designer internazionali, che hanno dato nuova vita e significato a questi capi storici. Le artiste reinterpretano gonne selezionate dalla collezione “Gonne di Lana” attraverso i propri linguaggi creativi distintivi, spaziando dalla tela alla scultura, dalla performance alla moda sperimentale. Ogni opera diventa così un nuovo modo di immaginare e vivere la gonna di lana nel presente. Sebbene tuttə partano dallo stesso tipo di capo — una gonna — e dallo stesso materiale — la lana — le creazioni risultano uniche e completamente personali. Attraverso le mani di questi creativi, la storia di “Gonne di Lana” si arricchisce di un nuovo capitolo, che onora la tradizione familiare e tessile, immaginando al contempo un futuro della moda più circolare, consapevole e vitale. Questa collaborazione tra passato e presente sottolinea l’importanza di una moda che sappia rigenerarsi, promuovendo un dialogo aperto tra artigianalità, innovazione e sostenibilità.

Artiste e designer partecipanti: Alexandra Barlow, Alana Burns, Athena Kokoronis, Camila Banzo, Carla Duarte, Emma Larimer, Fanny Allié, Jason Rosenberg, Jessi Highet, Kisook Suh, Lorenza Lattanzi, Mariah Smith, Maxine Midtbo, Megumi Shauna Arai, Rachel Meade Smith, Ragna Frodadottir, Sabine Skarule, Sam Bennett, Sarah Nsikak, Sol Pardo, Tajah Ellis.

La mostra presenta una programmazione esclusiva — workshop, presentazioni e incontri che esplorano il mondo del vintage e del second hand, la trasformazione dell’industria della lana e della produzione locale, e il potere della riparazione, della modifica e del rifacimento nella costruzione di un guardaroba destinato a durare tutta la vita.

Con la collezione di gonne di lana al centro, questi incontri generano conoscenza sul valore duraturo della lana, sulla cura delle collezioni personali e sul know-how e l’innovazione che l’abbigliamento vintage è in grado di ispirare.