TAMARA KOSTIANOVSKY. “MOVED BY FORCES” ALLA SLAG&RX NEW YORK
Fino al 25 ottobre 2025, la galleria SLAG&RX New York presenta Moved by Forces, la più recente personale di Tamara Kostianovsky, artista argentina-statunitense la cui pratica si colloca nel crocevia tra ecologia, femminismo e memoria materiale. La mostra propone un’immersione nella sua ricerca, in cui il linguaggio scultoreo si fa strumento di indagine sulla relazione fra corpo, natura e struttura sociale, attraverso un uso magistrale del tessuto come materia viva e carne simbolica.

Cinque nuove sculture tessili “carcassa” costituiscono il nucleo dell’esposizione. Due di esse, ispirate alle Cariatidi dell’architettura classica, si presentano come forme autoportanti che sovvertono la funzione originaria di sostegno: non più colonne ma presenze corporee, autonome, portatrici di forza e fragilità al tempo stesso. Queste opere dialogano con Narcissus, complessa installazione ambientale in cui un ceppo d’albero, riprodotto in tessuto, si innesta in un reticolo di radici multicolori, simulando un processo organico di crescita e connessione.
Concepita durante la residenza Martin Shallenberger Artist-in-Residence e presentata per la prima volta al Cheekwood Museum di Nashville nel 2025, Narcissus espande la spazialità della galleria fino a evocare reti urbane e sinapsi cerebrali, suggerendo un parallelo tra la materia naturale e quella cognitiva.

Il tema della trasformazione percorre l’intera mostra e trova compimento in opere come Colossus e Sculptural Group, dove la figura umana muta in contenitore ibrido, popolato di motivi botanici e aviari. In questa metamorfosi, la corporeità femminile diventa veicolo di cambiamento e forza generativa, inscritta in un discorso che intreccia mitologia, architettura e pensiero femminista contemporaneo. La disposizione delle sculture, distribuite in ambienti distinti ma dialoganti, sottolinea la dialettica tra opposti — solidità e dissoluzione, materia e vuoto — invitando lo spettatore a una fruizione esperienziale, percettivamente attiva.
Le “carcasse” sospese introducono una riflessione sul rapporto tra vita e materia in chiave quasi alchemica. L’artista definisce questo processo una “rivoluzione botanica della carne”, una rinascita del corpo attraverso la metamorfosi del tessuto, che diviene seconda pelle e memoria tangibile del sé. Ogni frammento di stoffa proviene dal guardaroba personale dell’artista, trasformando l’abito in reliquia, archivio intimo e al tempo stesso manifesto politico. In questa tensione tra orrore e bellezza, vitalità e caducità, Kostianovsky riconfigura la nozione di corporeità come terreno instabile di identità, desiderio e decadenza.

La sua pratica, dichiaratamente politica, intreccia le storie violente dell’America Latina con il consumismo statunitense, elaborando una critica che fonde la memoria coloniale con la cultura dello spreco. Nelle sue opere, le analogie fra gli animali macellati e la violenza sul corpo femminile assumono un tono metaforico e insieme concreto, testimoniando un dialogo costante con l’eredità delle artiste femministe che hanno inscritto il corpo nel linguaggio dell’arte. Attraverso il riciclo dei propri abiti, Kostianovsky rinnova il gesto di autorappresentazione, opponendosi al ciclo produttivo della società dei consumi e sollevando interrogativi sul rapporto tra genere, economia e ambiente.

Moved by Forces si configura così come un ecosistema visivo in cui il corpo umano e quello vegetale si compenetrano, generando un paesaggio ibrido, sospeso fra metamorfosi e memoria. È un invito a riconoscere la rete di connessioni che lega l’umano al non umano, la vita alla sua decomposizione, la materia al linguaggio.
L’artista – Tamara Kostianovsky vive e lavora a Brooklyn, New York. La sua formazione comprende un BFA conseguito presso la Scuola Nazionale di Belle Arti Prilidiano Pueyrredón di Buenos Aires e un Master of Fine Arts presso la Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Filadelfia. Le sue opere, spesso realizzate con abiti dismessi, indagano le sfumature della violenza e la sua normalizzazione nella cultura visiva contemporanea, oscillando fra la delicatezza del materiale e la brutalità del soggetto.

Ha esposto in prestigiose istituzioni internazionali, tra cui la Royal Academy di Londra, il Brooklyn Museum di New York, il Musée de la Chasse et de la Nature di Parigi, il Cheekwood Museum di Nashville, il Baker Museum in Florida, i Denver Botanic Gardens, il Fuller Craft Museum, UMOCA, El Museo del Barrio, il Jewish Museum, il Nevada Museum of Art, il Musée du Textile et de la Mode, la Kunsthalle Trier e il Musée des Franciscaines in Francia, oltre allo Staten Island Museum of Art di New York.
Tra i suoi riconoscimenti figurano la Guggenheim Fellowship, borse della New York Foundation for the Arts, della Pollock-Krasner Foundation, della Virginia A. Groot Foundation, della Sustainable Arts Foundation e della Puffin Foundation. Ha inoltre partecipato a prestigiose residenze come Yaddo, L’AiR Arts, Wave Hill Gardens, LMCC, Socrates Sculpture Park e Franconia Sculpture Park. Nel biennio 2025–2026 sarà presente in una serie di importanti appuntamenti internazionali: la Chicago Architecture Biennial (2025), il 21C Museum di Cincinnati (2025), il Mauritshuis Museum dell’Aia (2026), la Fondazione MDG II Palazzo Valier di Venezia (2026), il Brandywine Art Museum in Pennsylvania (2026) e il Musée des Confluences di Lione (2026).


